Il PHENOXYETHANOL

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Moderatori: Van3ssa, Vera

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Lola
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Iscritto il: giovedì 19 luglio, 2007 10:06

Messaggio da Lola »

Partiamo da questo presupposto: in grado di leggere un inci e capire al volo se un prodotto è buono non quasi nessuno.

Non ho capito com'è da voi, ma da me fanno recensioni 4 persone, abbastanza brave saranno un'altra decina, tutto il resto degli utenti chiede perchè non sa; e non si può neanche pretendere che tutti imparino, a me basta che siano consapevoli che l'inci esiste e si può capire. Capaci di riconoscere almeno petrolati e siliconi saranno un centinaio.

I forum che si occupano di inci in Italia sono 4 e per la maggior parte hanno utenti incrociati, quindi diciamo che togliendo i cosmetologi che non fanno testo in questa indagine ad occhio in tutta Italia i consumatori in grado di decifrare un inci saranno 20-30, di riconoscere petrolati e siliconi saranno 200. Gli altri hanno bisogno di un santo a cui votarsi, ed ecco che salta fuori la certificazione.
Non tuti hanno come grande interesse la cosmetica, non tutti possono permettersi di passare le giornate su internet come fanno molte di noi, quindi hanno bisogno di una soluzione svelta.
Un altro esempio: noi siamo assi nel capire i cosmetici, ma se ad esempio dobbiamo ristrutturare casa non capiamo un'acca di quello che è inquinante e di quello che è ecobio, perchè la nostra passione è un'altra e non possiamo sapere tutto.
La certificazione da questo punto di vista può aiutare.
Se c'è una nuova certificazione i consumatori seguiranno quella nuova senza domandarsi il perchè e il percome. Gli enti certificatori sono tanti (mi viene in mente ecocert ed aiab, ma anche co.co.nat) e si fanno concorrenza fra di loro perchè guadagnano su ogni vasetto venduto; stiamo discutendo di una certificazione fra le possibili, e non è detto che tutte le aziende corrano a farsi bollinare.
Lola
Vecchia Zia
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Iscritto il: giovedì 04 ottobre, 2007 14:09

Messaggio da Vecchia Zia »

Insomma, dici che non farebbe danno da quel punto di vista...
Meno male, almeno quello!
Comunque restano i "danni" che abbiamo citato prima e il fatto che non solo questa nuova certificazione non salverà il pianeta ma aumenterà le distanze tra i consumatori ecobio e quelli "a caso"... e non è bene...

Intanto mi è venuta in mente un'altra cosa: piuttosto che tante menate sui conservanti non si potrebbe pensare a una legge che impedisse le etichette ingannevoli? Penso a tanti prodotti che hanno scritto "senza SLS o SLES" ma poi hanno dentro il "vattelapesca laureth sulfate" che è identico o a quelli con scritto "senza paraben" che contengono formaldeide o condizionanti ammazzapesci... E penso alla tanta gente che si fida e ci casca perchè, come giustamente dici tu, non è capace di comprendere un INCI al volo...
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Saphira
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Iscritto il: domenica 30 giugno, 2013 16:36

Re: Il PHENOXYETHANOL

Messaggio da Saphira »

Ciao, scusate se riesumo questo post ma sono alquanto confusa in materia :| ho capito leggendo questa discussione che i parabeni sono conservanti che in teoria possono essere sostituiti ma che in pratica non lo fa nessuno perché nessuno vorrebbe ad esempio l'odore dell'aglio in una crema. Ho letto però anche che solitamente si trovano in fondo all'inci perciò non sn poi così rilevanti...ma quindi cosa bisogna fare?? Che danni possono provocare? Si può chiudere un occhio a riguardo?? Premetto che sono all'inizio della svolta ecobio perciò sono abbastanza ignorante in materia e che mi sono sempre affidata alle certificazioni che però sembrano non valere poi molto in realtà! Aiuto che confusioneeeeee :eh:
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