boicottaggi

L'angolo del consumatore consapevole. Decrescita, consumo critico, boicottaggio, alimentazione, autoproduzione: tutto ciò che non riguarda la cosmesi e i detersivi!

Moderatori: Van3ssa, Vera

elsatar
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Messaggio da elsatar »

Trovo giusto boicottare azienze che "scappano" dai propri paesi di origine (ad esempio quelli europei) dove c'è una certa tutela dei lavoratori, per andare a coltivare e a volte imporre lo sfruttamento in altri paesi.
Invece non sono così sicura che boicottare la Cina (et similia) sia la cosa più giusta. Mi viene da osservare che la Cina sta facendo ne' più ne' meno quello che è successo in Inghilterra durante la rivoluzione industriale, quando donne e bambini lavoravano 14 ore, questa situazione di sfruttamento assieme a macchinari che permettevano una maggiore produttività permetteva alle fabbriche tessili di esportare tessuti a bassissimo costo distruggendo completamente il sistema produttivo ed economico tradizionale (l'India che aveva un complesso e ricco sistema di produzione di tessuti si ritrovò a pezzi). Ovviamente non è che siccome l'abbiamo fatto anche noi tutti lo possono fare: è che mi urta tutta l'attenzione che i media danno ai diritti umani e dei lavoratori cinesi, mi urta perchè è nata solo dopo che la Cina è diventata un "problema", mi utra perchè alle manifestazioni a sostegno degli studenti cinesi (quelli che cercavano di fermare i carrarmati standoci in piedi di fronte), eravamo 4 gatti (dove erano i nostri puri opinionisti?), mi urta perchè dopo che quegli studenti sono stati massacrati e imprigionati ci sono venuti a dire che "per il loro bene" era meglio continuare ad avere rapporti commerciali e a fare investimenti, perchè così i sani principi della nostra "cultura superiore" avrebbero avuto la possibilità di penetrare, e si è visto quali "principi" le nostre amate industrie hanno voluto che venissero applicati nelle loro fabbriche delocalizzate!. Mi urta perchè il boicottaggio, pur ammantato da bei principi, stranamente è un vantaggio per l'occidente.
Ovviamente il mio sfogo non è rivolto a voi che boicottate, vi chiedo scusa, è proprio uno sfogo :cry:

Elsatar
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apritisesamo
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Messaggio da apritisesamo »

io parto boicottando il consumo, che già è roba: prima di acquistare qualunque cosa mi chiedo 30 volte se mi serve davvero, almeno il 60% delle volte la risposta è NO, e son problemi di meno.
quando è sì vedo se posso procurarmela senza comprarla (usata, da amici che non la usano tipo mobili elettrodomestici ecc, acqua solo di rubinetto ecc ecc), se proprio la devo comprare scelgo accuratamente dove comprare.

per i vestiti compro roba eco quando capito a fiere ecc ecc, maglioni e li fa mia mamma o quelli imegnativi una magliaia che conosco che pago volentieri, che così mi scelgo anche la lana che sia lana e non che la lana l'abbia intravista da lontano. lo stesso con una splendida sartina che ha tipo 70 anni....

per mangiare faccio spesona-ona-ona quando trovo il contadino o l'amico dell'amico che fa l'olio il miele ecc ecc, sul resto sono combattuta perchè vista com'è fatta la legge sul biologico in italia possono coltivare roba bio anche nei giardinetti degli svincoli dell'autostrada. però limitiamo il danno e turiamoci il naso. per quanto riesco meglio piccoli negozi bio e boicottaggio del naturasì che comunque è una catena e punta sempre più al business, che comunque è caro arrabbiato e che secondo me su un monte di roba (in particolare la loro) è di un incoerente da far spavento.
fate caso se nel vostro naturasi c'è scritto che la roba del banco frutta verdura è bio, che io dopo anni ci ho fatto caso e a domanda mi han risposto "non sempre". mavafff.....
da allora ho trovato il negozio del punto macrobiotico, che la verdura gliela porta il contadino e il pane ce l'ha buono.

l'unica cosa in cui davvero mi sto sforzando ma facendomi violenza sono i libri: cerco di comprarne sempre meno e prenderli sempre più in biblioteca. ma sono l'unico oggetto per cui veramente rasento il feticismo.
poi chiaro, mica deve essere una via crucis, se proprio vedo una maglia o una scarpa che mi piace un casino....cedo.

tra parentesi, coi saldi ho fatto un danno: ho comprato ben due paia di converse, per poi scoprire che da 3 anni se l'è comprata la nike. :evil:
la luna aggira il mondo e voi dormite
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fainne
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Iscritto il: venerdì 27 luglio, 2007 11:11

Messaggio da fainne »

Per quanto riguarda i vestiti, evito con cura il Made in China e simili. Per le scarpe da ginnastica no, è impossibile.
Mi è capitato di curiosare in un banco di cinesi al mercato. Bene, avevano molti prodotti con l'etichetta Made in Italy. Sono rimasta spiazzata perché ho paura che concedano questo marchio anche a ditte di cinesi che producono in Italia senza rispettare le normative europee. E mi è venuto il dubbio che i capi comprati al mercato a basso prezzo con su scritto Made in Italy, siano in realtà Made in China.
e diventare belli con creme da spalmare dimenticando tutto in un'estate al mare
mchiara
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Iscritto il: venerdì 20 luglio, 2007 15:45

Messaggio da mchiara »

ciao,
io non boicotto nulla, nel senso che faccio delle scelte ma non mi piace chiamarlo boicottaggio.

mi urta che tutte le aziende ci prendano per idioti e pecore incapaci di decidere.

la cosa da fare è l'informazione, ma sono sempre più dubbiosa perchè oggi essere seriamente informati è una impresa.
vedi la vostra discussione su promiseland - che io conosco da poco - e che delude tutte le persone che hanno creduto nella vera informazione.

informarsi seriamente non è semplice, se non hai tempo da investire ti devi sorbire quello che passano al tg5 mentre cucini. io stessa quest'estate dopo la mia laurea ho un sacco di tempo libero e sto cercando di leggere molte cose del genere, ma so che fra poco avrò meno tempo.

trovo pazzesco che le potenzialità dei mezzi di comunicazione siano usate soprattutto per fare disinformazione, ma è sempre stato così del resto.

scusate il pessimismo :impicc:

ps. la maggior parte di quello che compriamo di abbigliamento è made in china, benetton sisley e anche negozi normali senza marchi famosi.
se volessi mettermi a confezionare da me gli abiti (che mi piacerebbe da pazzi ma non lo so fare e i corsi costano) mi chiedo cmq dove siano state tessute le stoffe che compriamo qui. è un casino. io so solo che non amo il cotone e la mia pelle tollera meglio il sintetico. bho strano ma è così... quindi compro spesso al negozio cinese, e il mio budget cmq non si può permettere molto altro.....
Pillibus :ponpon:
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@le
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Iscritto il: giovedì 30 agosto, 2007 18:08

Messaggio da @le »

ciao ho sempre previlegiato nei miei acquisti prodotti locali e non mi sono mai accanita nel boicottare qualcosa perchè anche se leggo cose orribili sulle multinazionali penso sempre che alla fine chi paga sono sempre i lavoratori, licenziamenti, casse integrazioni...ho vissuto personalmente l'ansia e l'angoscia di una persona che lavorava alla fiat e che durante i periodi di crisi dell'azienda (non so se per boicottaggi o forse per scelte sbagliate) era stato messo in cassa integrazione con rischio licenziamento (con famiglia e prole al seguito non so se mi spiego)
eleonora85
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Iscritto il: lunedì 08 ottobre, 2007 11:12

Messaggio da eleonora85 »

dico anch'io la mia sul boicottaggio...
- sono vegetariana, ergo niente carne né pesce né latte (le motivazioni sono diverse: etiche, ambientali, sociali, ecc).
- fin da piccina non mi sono mai piaciute le bibite frizzanti come la Coca Cola, la Sprite, e compagnia bella, quindi le boicotto naturalmente praticamente dalla nascita
- non mi piace il caffè, dopo averlo assaggiato per la prima volta nella mia vita ho sentenziato che era troppo amaro peri miei gusti e così è tuttora (mi fa veramente schifo e non capisco come possa piacere a così tanta gente!). Quando lo regalo, prendo solo le confezioni del commercio equo&solidale...
- acqua: bevo solo quella del rubinetto (abbiamo un filtro a casa, ergo sono a cavallo). Quando sono in giro cerco di ricordarmi di portare con me una bottiglietta di plastica riempita con l'acqua del rubinetto di casa e se rimane vuota la riempio con quella delle fontanelle...
- merendine varie: anche per questioni di linea, le evito alla grande (a volte però, devo ammetterlo, non resisto di fronte al KitKat e agli M&M con la nocciola...fortunatamente la tentazione si presenta poche volte)
- anch'io come voi evito come la peste la Nestlé (anche se è ovunque!), l'Oreal, il Merd Donald (ooops! :twisted: ), Burger King, ecc
- per i vestiti: ne compro pochi e faccio fatica a rinunciare a H&M (per fortuna che vicino a me di negozi H&M non ce ne sono)...da tanto tempo non compro nulla da Benetton e Sisley...comunque i vestiti mi durano tanto così come le scarpe...
- a livello famigliare (vivo con i miei) prediligiamo gli acquisti presso aziende locali (soprattutto per quanto riguarda frutta e verdura, anche se disponiamo di un nostro orticello che ci fornisce tante cosucce, e i formaggi; i miei prendono anche la carne da aziende locali ma che ovviamente non tocco).
- ora voglio sbarazzarmi di tutte le schifezze cosmetiche che posseggo per poi dedicarmi a una cura del corpo assolutamente fai-da-me!
- cerco di evitare di fare acquisti presso la Mondadori (Berlusconi!!!!): esiste una Mondadori anche qui dove abito io, ci faccio spesso dei giretti più che altro per vedere i tanti libri che hanno e farmi delle idee; ma se voglio comprare qualcosa mi rivolgo alle altre librerie della mia città, più piccole e che dopo l'apertura della Mondadori (che tiene aperto pure di sera) hanno cominciato a soffrire...
- boicotto la TV: purtroppo mi tocca vederla all'ora di pranzo e cena perchè mia mamma è TV-dipendente, ma fosse per me la butterei in discarica. L'unica cosa che salvo è Geo&Geo (proprio oggi hanno fatto una breve sezione sulla cosmesi naturale per le pelli invecchiate e, da quanto ho capito, la fanno ogni settimana!)

Perché lo faccio?
Perché non mi piace conformarmi alla massa, perché non voglio che queste schifose multinazionali prosperino grazie ai miei acquisti... :evil:
mara
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Messaggio da mara »

http://groups.google.com/group/agendina ... a3f2?hl=it

un simpatico elenco di aziende da boicottare...per quel che mi riguarda di certo non do i miei soldi alla coca cola, ma proprio perchè non mi piace. io adoro la cola blues dell'eurospin..e sinceramente però non so se cmq è una scelta saggia.
Ho iniziao da poco con i prodotti equosolidali e biologici, ma con l'alimentari e la cosmesi il boicottaggio è semplice (soprattutto se come me piace cucinare dolcetti), ma non lo è nel campo dell'abbigliamento...che è tutto molto più imboscato!
soprattutto se bisogna vestire a lavoro un pò eleganti è impensabile rifornirsi all'equosolidale. idem per le scarpe..e a questo proposito essendo queste una mia dipendenza...se mi piacciono le compro ad occhi chiusi è l'unica cosa sulla quale non riesco ad essere ecologica nè equa..
ah io sono carnivora (w le salsicce di zio), il maiale lo ammazza mio zio e anche per i pollami vari andiamo in campagna, per il manzo ho il macellaio di fiducia (classica botteghina) e i sapori sono ben diversi dalle carni delle catene che sono di gomma e non sanno di nulla. Non mi converitò mai alla verdura in quanto non ne mangio quasi nessuna eheheheh però si può scegliere bio anche così...scegliendo la carne veramente buona.
sapete se ci fosse veramente la cultura del mangiar bene non mangiare tanto per mangiare si baderebbe di più alla qualità, al gusto...e la scelta ai cibi bio/equi sarebbe automatica.
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BettyBennet
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Messaggio da BettyBennet »

mara ha scritto:http://groups.google.com/group/agendina ... a3f2?hl=it

un simpatico elenco di aziende da boicottare.
C'è anche Lecinova :shock: Perchè? :eccu:
aNobii :love:
"Yesterday is history, tomorrow is a mystery, but today is a gift. That is why it is called the present."
Oogway, Kung Fu Panda
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Serena
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Messaggio da Serena »

mi pare che sia della Novartis
Serese

Messaggio da Serese »

Serena ha scritto:mi pare che sia della Novartis
già :|
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plesea
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Messaggio da plesea »

eleonora85 ha scritto:
- cerco di evitare di fare acquisti presso la Mondadori (Berlusconi!!!!): esiste una Mondadori anche qui dove abito io, ci faccio spesso dei giretti più che altro per vedere i tanti libri che hanno e farmi delle idee; ma se voglio comprare qualcosa mi rivolgo alle altre librerie della mia città, più piccole e che dopo l'apertura della Mondadori (che tiene aperto pure di sera) hanno cominciato a soffrire...
Anche io boicotto altamente la mondadori (maledetto Berlusconi) e tutte le sue edizioni, anche se a volte non posso proprio perchè certi libri sono pubblicati solo da loro, allora in quel caso cerco di trovarli usati oppure li prendo nella biblioteca.
Non aiuto le piccole librerie perchè sono feltrinelli dipendente....con la magica tesserina non mi viene proprio voglia di comprare altrove.
rodi
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Iscritto il: mercoledì 15 agosto, 2007 01:20

Messaggio da rodi »

perchè nella lista c'è la mulino bianco?
io ero sicura che la barilla fosse italiana!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!me lo spiegate per piacere
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Serese
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Iscritto il: domenica 28 ottobre, 2007 18:55

Messaggio da Serese »

preso da noglobal.org:

· BARILLA: pochi sanno che la Barilla, non essendo quotata in borsa, è circondata da un alone di mistero per quanto riguarda il suo assetto proprietario. La Holding Barilla è controllata per l'85% dei tre fratelli Guido Maria, Paolo e Luca Barilla e per il restante 15% dalla famiglia svizzera Anda, rappresentata in consiglio da Gratian Anda che dirige la holding zurighese IHAG. Questa holding ha definito nel dicembre 2000 l'acquisto della Pilatus Aircraft che è una società dell'industria di difesa aerospaziale svizzera, con filiali negli Stati Uniti e in Australia, che già apparteneva al gruppo Oerlikon-Bührle, leader principale del settore. Il nonno di Gratian Anda, Emil Georg Bührle, fondò questo gruppo che durante la Seconda Guerra Mondiale si distinse nel rifornire di armi la Wehrmacht. Nel solo periodo che va dal giugno 1940 al settembre 1944, il patrimonio personale della famiglia passò da 140.000 franchi svizzeri a 127 milioni grazie a questo deplorevole commercio.
Gli anni del dopoguerra segnarono l'inizio di una saga familiare irresistibile. Nel 1956, i figli Hortense (la madre di Gratian Anda) e Dieter
ereditarono azioni e metodi spicci dal fondatore: Dieter e tre suoi collaboratori furono condannati dal Tribunale federale nel 1970, per vendita d'armi al Sudafrica e alla Nigeria, paesi in guerra, mentre l'European Network Against Arms Trade documentò vendite di fucili d'assalto, razzi e missili contraerei all'Indonesia per 1,8 milioni di franchi svizzeri tra il 1982 e il 1993 attraverso la controllata Contraves, nonostante l'embargo in corso per violazione dei diritti civili. Le vendite proseguirono nello stesso 1993, per importi pari a 10 milioni di franchi, grazie alle forti pressioni che il gruppo mise in atto per convincere il Parlamento Svizzero ad autorizzarle. Nel 2000 il gruppo Oerlikon-Bührle si è dato un nuovo look cambiando il nome in Unaxis (www.unaxis.com) e diversificando gli investimenti nei modi più vari, come ad esempio un grazioso hotel sul lato svizzero del Lago Maggiore, e appunto l'attuale partecipazione in Barilla. Barilla è presente con i seguenti marchi: Barilla, Crakers Motta, Essere, Gran Pavesi, le Tre Marie, le Spighe, Mulino Bianco, Pavesini, Voiello.

e un link:
http://www.tatavasco.it/altromondo/boycott/barilla.htm
...pensa globale agisci locale...
e
mantieni questo forum un luogo civile!
rodi
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Messaggio da rodi »

Serese ha scritto:preso da noglobal.org:

· BARILLA: pochi sanno che la Barilla, non essendo quotata in borsa, è circondata da un alone di mistero per quanto riguarda il suo assetto proprietario. La Holding Barilla è controllata per l'85% dei tre fratelli Guido Maria, Paolo e Luca Barilla e per il restante 15% dalla famiglia svizzera Anda, rappresentata in consiglio da Gratian Anda che dirige la holding zurighese IHAG. Questa holding ha definito nel dicembre 2000 l'acquisto della Pilatus Aircraft che è una società dell'industria di difesa aerospaziale svizzera, con filiali negli Stati Uniti e in Australia, che già apparteneva al gruppo Oerlikon-Bührle, leader principale del settore. Il nonno di Gratian Anda, Emil Georg Bührle, fondò questo gruppo che durante la Seconda Guerra Mondiale si distinse nel rifornire di armi la Wehrmacht. Nel solo periodo che va dal giugno 1940 al settembre 1944, il patrimonio personale della famiglia passò da 140.000 franchi svizzeri a 127 milioni grazie a questo deplorevole commercio.
Gli anni del dopoguerra segnarono l'inizio di una saga familiare irresistibile. Nel 1956, i figli Hortense (la madre di Gratian Anda) e Dieter
ereditarono azioni e metodi spicci dal fondatore: Dieter e tre suoi collaboratori furono condannati dal Tribunale federale nel 1970, per vendita d'armi al Sudafrica e alla Nigeria, paesi in guerra, mentre l'European Network Against Arms Trade documentò vendite di fucili d'assalto, razzi e missili contraerei all'Indonesia per 1,8 milioni di franchi svizzeri tra il 1982 e il 1993 attraverso la controllata Contraves, nonostante l'embargo in corso per violazione dei diritti civili. Le vendite proseguirono nello stesso 1993, per importi pari a 10 milioni di franchi, grazie alle forti pressioni che il gruppo mise in atto per convincere il Parlamento Svizzero ad autorizzarle. Nel 2000 il gruppo Oerlikon-Bührle si è dato un nuovo look cambiando il nome in Unaxis (www.unaxis.com) e diversificando gli investimenti nei modi più vari, come ad esempio un grazioso hotel sul lato svizzero del Lago Maggiore, e appunto l'attuale partecipazione in Barilla. Barilla è presente con i seguenti marchi: Barilla, Crakers Motta, Essere, Gran Pavesi, le Tre Marie, le Spighe, Mulino Bianco, Pavesini, Voiello.

e un link:
http://www.tatavasco.it/altromondo/boycott/barilla.htm
:shock: :shock: :shock:
ho chiesto perchè qualche hanno fa al corso di marketing, quelli della Barilla fecero una lezione, e loro si uccidevano a dire che era a conduzione familiare, bella conduzione familiare.... :evil:
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Serese
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Messaggio da Serese »

rodi ha scritto:quelli della Barilla fecero una lezione, e loro si uccidevano a dire che era a conduzione familiare, bella conduzione familiare.... :evil:
bè mi sà che cercavano di tirare acqua al loro mulino (quello bianco :lol: )

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