Greenme: dediti all'ecologia o alla pubblicità?

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valent1na
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Greenme: dediti all'ecologia o alla pubblicità?

Messaggio da valent1na »

Ci siamo più volte imbattute negli spignatti bislacchi e nelle poco plausibili liste stile "10 cose/modi bla bla" pubblicate sul sito di greenme.it, e fin qui poteva starci.
Recentemente però succedono strane cose: rimozione dei commenti a loro sgraditi e articoli pieni zeppi di link pubblicitari che spesso poco hanno a che fare con l'ecologia nel senso in cui noi la intendiamo. Il colmo c'è stato con la pubblicazione di questa ricerca finanziata dalla nestlè. Su fb moltissimi commenti critici son stati eliminati..

questo è ciò che dicono di fare e invece questo è cosa fanno e quanto ci guadagnano
Vi rivolgo quindi le stesse parole di questo utente:
"Credo che ora mi banneranno se solo proverò a commentare dato che cancellano puntualmente ogni mio commento. Sono molto arrabbiata perchè sono un'ambientalista convinta e ho fatto una ricerca in rete e ho capito che GreenMe è il magazine attraverso il quale GreenBiz, che è un portale che fa "green business", vende pubblicità. E se la Nestlè, solo per fare un esempio, è sua cliente, è chiaro che viene citata nell'articolo. Naturalmente tutto questo è lecito, non si discute, purchè sia chiaro a tutti che può accadere di leggere un articolo pesantemente condizionato dalla pubblicità. E ogni volta che clicchiamo il link che ci conduce al sito GreenMe ne accresciamo il suo valore di mercato. E ogni volta che condividiamo sul nostro profilo un articolo in cui è citata una azienda facciamo marketing virale. Ecco, tutto questo seppur lecito non mi sembra etico e quel che ho capito è che anche il business può essere molto, molto green. Ti invio il link che dice chiaro e tondo come stanno le cose...scusami lo sfogo ma mi impediscono di dire pubblicamente queste cose...ciao."

Alcuni esempi:
http://www.greenme.it/mangiare/di-stagi ... -melograno un risotto con lo speck, era così necessario? su fb ai commenti che obiettavano questa scelta, nessuna risposta da greenme.
Pubblicità all'iniziativa di estasi profumerie, per il riciclo dei flaconi cosmetici vuoti. Inutile dirvi che è una comunissima catena di profumerie filiali del petrolio.

Ovviamente ci sono anche tantissime iniziative e link interessanti, ma a me 'sta cosa dei banner e del listino prezzi ha fatto venire i brividi perchè a quanto pare basta pagare per avere la pubblicità sul sito, purchè sembri un po' green, volevo condividere questa perplessità con voi..
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barbara
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Messaggio da barbara »

A me il listino non sorprende più di tanto, è l'equivalente del cartaceo e dei magazine dove le aziende citate sono praticamente tutte o quasi clienti.

Il senso critico di chi legge non deve mai venir meno, nemmeno se il portale si ammanta di "verde".

Per quanto mi riguarda, non aver risposto all'email che inviai loro a proposito della ricetta becera di solare fai da te, è già suffcientemente indicativo del modo di comportarsi. Un modo che decisamente non condivido.

(ti ho spostato il thread nella sezione più adatta, OT è troppo generica per un tema importante come questo)
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valent1na
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Messaggio da valent1na »

Ecco per te che sei pratica del settore comunicativo non costituisce una sorpresa, però in nel settore dell'ecologia si dovrebbe fare una scelta molto più critica riguardo gli spazi da concedere alle varie ditte! Ciò che mi ha disgustata in realtà non è la pubblicità in sé ma CHI pubblicizzano e il fatto che la "libera scelta redazionale" dipende da quanto si è disposti a pagare. loro sono i primi a lanciare strali contro il greenwashing e poi fanno lo stesso.
:evil:
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barbara
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Messaggio da barbara »

valent1na ha scritto: loro sono i primi a lanciare strali contro il greenwashing e poi fanno lo stesso.
:evil:
esatto.

Attualmente l'unica rivista che tratta di ecologia e secondo me (opinione personale) è coerente nelle sue scelte è AAM Terranuova.
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Daffodil
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Messaggio da Daffodil »

E di quella di Legambiente, La nuova ecologia? Io mi sono iscritta da poco.

D
Fai "mi piace" alla mia pagina? (Soddisfazione garantita!) :) https://www.facebook.com/rafeditor" onclick="window.open(this.href);return false;
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barbara
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Messaggio da barbara »

Non la conosco benissimo, ma quel poco mi pare valido.
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Simona Falasca
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Re: Greenme: dediti all'ecologia o alla pubblicità?

Messaggio da Simona Falasca »

Salve a tutti sono il Direttore Responsabile di greenMe.it e vorrei provare a rispondere a quanto affermate.
Leggere queste parole mi ha davvero rattristato perché nel nostro lavoro cerchiamo giornalmente di informare e dare indicazioni utili ai nostri lettori per noi utenti intelligenti e critici. Da quando siamo nati tre anni fa abbiamo cercato di avvicinare più persone possibili ai temi della sostenibilità e del consumo CRITICO con la volontà di informare, alimentare il dibattito e parlare di ambiente in maniera differente.
Una scelta che ci ha premiati visti i tantissimi lettori che giornalmente ci leggono (oltre 12mila utenti giornalieri) e ci seguono anche su Facebook.

valent1na ha scritto:Ci siamo più volte imbattute negli spignatti bislacchi e nelle poco plausibili liste stile "10 cose/modi bla bla" pubblicate sul sito di greenme.it, e fin qui poteva starci.
Come detto questo rientra nella scelta di rendere più fruibili e "simpatici" gli argomenti trattati. Una scelta che ha pagato visto che i 10 modi/cose bla bla risultano sempre gli articoli più apprezzati. Una scelta seguita poi anche da altri siti e blog nati sulle orme di greenMe.it
valent1na ha scritto:Recentemente però succedono strane cose: rimozione dei commenti a loro sgraditi e articoli pieni zeppi di link pubblicitari che spesso poco hanno a che fare con l'ecologia nel senso in cui noi la intendiamo. Il colmo c'è stato con la pubblicazione di questa ricerca finanziata dalla nestlè. Su fb moltissimi commenti critici son stati eliminati..
Riguardo alla censura dei commenti, niente di più falso. E' vero che su greenMe.it i commenti sono moderati, ma è una scelta dettata dal fatto che arrivano anche tantissimi commenti di spam e di molte aziende che vogliono farsi pubblicità. I commenti sgraditi vengono pubblicati e rappresentano un modo per confrontarci con i lettori e rispondere alle loro critiche. Tanto più su Facebook dove il confronto è quotidiano.
Il fatto è che greenMe.it rispecchia le varie anime degli autori che scrivono . Persone differenti con le proprie idee e la propria filosofia che io cerco di mantenere il più libera possibile. E così se, ad esempio, abbiamo ricevuto tantissime critiche per il pezzo di KIA sulla lana che essendo vegan invitava a non utilizzarla in favore di fibre sintetiche, allo stesso modo abbiamo ricevuto critiche per lo speck e il pezzo della dieta mediterranea scritti da Verdiana che invece è un'assidua promotrice della cucina tradizionale e del made in Italy.
Si perché essere green non è una fede e nemmeno un dogma, ognuno cerca di esserlo a modo suo. E in molti casi queste visioni vanno a contrastare tra di loro.
valent1na ha scritto: questo è ciò che dicono di fare e invece questo è cosa fanno e quanto ci guadagnano
Vi rivolgo quindi le stesse parole di questo utente:
"Credo che ora mi banneranno se solo proverò a commentare dato che cancellano puntualmente ogni mio commento. Sono molto arrabbiata perchè sono un'ambientalista convinta e ho fatto una ricerca in rete e ho capito che GreenMe è il magazine attraverso il quale GreenBiz, che è un portale che fa "green business", vende pubblicità. E se la Nestlè, solo per fare un esempio, è sua cliente, è chiaro che viene citata nell'articolo.
Per quanto detto sopra e proprio perché era un pezzo che promuoveva la dieta mediterranea (io neanche avevo visto che la ricerca era stata commissionata da Nestlè) che non penso proprio ci paghi per parlare di loro visto il modo in cui ne parliamo

http://www.greenme.it/mangiare/altri-al ... eenwashing

Pensa per questo articolo ci ha scritto anche l'avvocato di Nestlè intimandoci di toglierlo.

valent1na ha scritto:Naturalmente tutto questo è lecito, non si discute, purchè sia chiaro a tutti che può accadere di leggere un articolo pesantemente condizionato dalla pubblicità. E ogni volta che clicchiamo il link che ci conduce al sito GreenMe ne accresciamo il suo valore di mercato. E ogni volta che condividiamo sul nostro profilo un articolo in cui è citata una azienda facciamo marketing virale. Ecco, tutto questo seppur lecito non mi sembra etico e quel che ho capito è che anche il business può essere molto, molto green. Ti invio il link che dice chiaro e tondo come stanno le cose...scusami lo sfogo ma mi impediscono di dire pubblicamente queste cose...ciao."
GreenMe.it e GreenBiz.it sono due portali separati e in entrambi gli articoli per cui ci pagano (pochi) vengono chiaramente indicati come "articoli publiredazionali".
valent1na ha scritto:Alcuni esempi:
http://www.greenme.it/mangiare/di-stagi ... -melograno un risotto con lo speck, era così necessario? su fb ai commenti che obiettavano questa scelta, nessuna risposta da greenme.
Pubblicità all'iniziativa di estasi profumerie, per il riciclo dei flaconi cosmetici vuoti. Inutile dirvi che è una comunissima catena di profumerie filiali del petrolio.
Dello speck ho già detto sopra, per quanto riguarda le profumerie Estasi a noi era sembrata una bella iniziativa proprio perché proveniva da "profumerie convenzionali". Sicuramente vendono prodotti su cui molto avremmo da criticare, dove la maggior parte di noi nemmeno metterebbe piede, ma magari la loro iniziativa è riuscita a sensibilizzare sui rifiuti persone che neanche si interrogano su dove va a finire il loro contenitore . Piccolissime gocce nell'oceano, è vero, ma capaci magari di avvicinare gente che domani si interrogherà su quello che c'è dentro quel flacone.
valent1na ha scritto:Ovviamente ci sono anche tantissime iniziative e link interessanti, ma a me 'sta cosa dei banner e del listino prezzi ha fatto venire i brividi perchè a quanto pare basta pagare per avere la pubblicità sul sito, purchè sembri
un po' green, volevo condividere questa perplessità con voi..
Ti sconvolge il fatto che ci sia un listino prezzi?
Ti faccio io una domanda allora: pagheresti per leggere gli articoli di greenMe.it? Faresti una donazione? Noi è vero andiamo avanti solo con la pubblicità e viviamo di quello. E non sai quante volte abbiamo detto NO a clienti (vedi Garnier, kraft, enel) che volevano darci anche bei soldini per fare pubblicità su di noi, ma a cui abbiamo dato picche perché non in linea con la nostra linea editoriale. Purtroppo a differenza di molti giornali anche citati da voi , non possiamo contare sui milioni di finanziamento all'editoria perché siamo online, ma abbiamo comunque una redazione da mandare avanti e molti mesi fatichiamo veramente a coprire tutte le spese.
Proprio per questo siamo in pochi e, purtroppo, non ci possiamo permettere ulteriori persone che riescano a dare seguito al meglio a tutto. E finisce, come è successo con la mail di Barbara, che nei giorni in cui siamo fuori, ad esempio per delle fiere, che ci perdiamo qualche pezzo per strada, ma questa è un'altra storia. Complimenti per il forum e per quello che fate
:clap: :clap:
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valent1na
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Messaggio da valent1na »

Non cambio idea su nessuno dei punti che ho esposto. Curioso come abbiate trovato il tempo di rispondere a una critica su un forum pubblico, censurare commenti su fb che poco avevano a che fare con lo spam, ma non rispondere a una mail.
Il fatto che gli articoli con le liste siano apprezzati dai "mi piace" non significa che il loro contenuto sia notevole, infatti personalmente non pagherei un centesimo per leggere gli stessi articoli che vedo su fb.
Le liste di 10 rimedi discutibili fai da te, per quanto mi riguarda, non stimolano una riflessione perché non viene affatto spiegato con che sostanze si entra in contatto nel momento in cui ci si mette una crema (dopo aver fatto una stupenda maschera all'uovo).
Una domanda personale: ma le provate le cose che consigliate?!

Attendiamo tutte la risposta alla mail di Barbara.
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Messaggio da Simona Falasca »

valent1na ha scritto:Non cambio idea su nessuno dei punti che ho esposto. Curioso come abbiate trovato il tempo di rispondere a una critica su un forum pubblico, censurare commenti su fb che poco avevano a che fare con lo spam, ma non rispondere a una mail.

Il fatto che gli articoli con le liste siano apprezzati dai "mi piace" non significa che il loro contenuto sia notevole, infatti personalmente non pagherei un centesimo per leggere gli stessi articoli che vedo su fb.
Le liste di 10 rimedi discutibili fai da te, per quanto mi riguarda, non stimolano una riflessione perché non viene affatto spiegato con che sostanze si entra in contatto nel momento in cui ci si mette una crema (dopo aver fatto una stupenda maschera all'uovo).
Una domanda personale: ma le provate le cose che consigliate?!

Attendiamo tutte la risposta alla mail di Barbara.

Alla mail di Barbara ho già risposto e spiegato come sono andate le cose. Ribadisco che su Facebook non censuriamo i commenti e le cose che scriviamo, sì vengono provate dai singoli autori che le hanno scritte. Perché, come detto, ogni autore ha una sua visione e una sua filosofia che io cerco di rispettare il più possibile. Molti di loro hanno anche blog personali su cui scrivono di questi argomenti da molto più tempo.
Se vuoi Valentina (o chiunque altro pensi di saper fare di meglio) puoi provare tu a scrivere di queste cose che ne pensi? A noi non potrebbe che fare piacere.
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valent1na
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Messaggio da valent1na »

Preferisco dare il mio contributo qui.
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barbara
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Messaggio da barbara »

Preciso per tutt* che Simona mi ha scritto privatamente e che, considerando che GreenMe non è un'azienda cosmetica in cerca di pubblicità gratuita, ho acconsentito a darle l'accesso al forum per diritto di replica come è giusto che sia.

Per quanto riguarda il discorso sulla pubblicità con me si sfonda una porta aperta: non si campa d'aria e fare editoria in Italia è difficilissimo, lo so bene.
Se gli articoli vengono segnalati come "redazionali" quando lo sono, il lettore è avvisato, fine.

A me preme però il discorso cosmesi fai da te.
Intanto, mi dispiace molto aver avuto risposta all'email solo dopo la segnalazione di un thread "polemico" verso greenme come questo. Ma pazienza. Ringrazio comunque che, sebbene in ritardo, la ricetta sia stata finalmente rimossa.

Quello che personalmente non condivido è che non ci sia una selezione a monte delle ricette pubblicate, selezione fatta con competenza.
Ora, sono perfettamente consapevole che un editore non possa essere competente su tutto. Ma allora scegliete redattori che siano competenti sulla cosmesi fai da te, che la facciano, che realizzino quello che poi vanno a suggerire al pubblico. E di queste persone ce ne sono tante, basta vedere questo forum, il forum di Lola e tanti altri.
E' troppo facile dire "se noti qualcosa che non va sei libera di commentare". Signori e signore, io avrei anche una vita :) Non è mio compito star dietro a tutte le ricette approssimative che leggo online. L'email l'ho scritta perchè mi è capitato di leggere quella ricetta che secondo me è un obbrobrio e che è più pericolosa di altre riguardando una protezione solare, ma non è che posso leggermele tutte e segnalare le cose che non vanno. A quel punto, pagate me che ve le scrivo io, oppure pagate me e ve le edito io :D
Se non avete i mezzi per verificare ciò che viene pubblicato in materia cosmesi fai da te, perché non incaricate un redattore di pubblicare ricette già provate e pubblicate online da altri su siti affidabili? Basta citare la fonte e il gioco è fatto. Altrimenti non sarete molto diversi dalle mille riviste femminili cartacee, piene di ritrovati fai da te improbabili, inefficaci per non dire dannosi. Ritrovati a causa dei quali poi molto spesso mi trovo a rispondere alle persone che no, gli oli essenziali in acqua non si sciolgono. Per dirne una.
Tutto per un'unica meraviglia.
Simona Falasca
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Messaggio da Simona Falasca »

barbara ha scritto:Preciso per tutt* che Simona mi ha scritto privatamente e che, considerando che GreenMe non è un'azienda cosmetica in cerca di pubblicità gratuita, ho acconsentito a darle l'accesso al forum per diritto di replica come è giusto che sia.

Per quanto riguarda il discorso sulla pubblicità con me si sfonda una porta aperta: non si campa d'aria e fare editoria in Italia è difficilissimo, lo so bene.
Se gli articoli vengono segnalati come "redazionali" quando lo sono, il lettore è avvisato, fine.

A me preme però il discorso cosmesi fai da te.
Intanto, mi dispiace molto aver avuto risposta all'email solo dopo la segnalazione di un thread "polemico" verso greenme come questo. Ma pazienza. Ringrazio comunque che, sebbene in ritardo, la ricetta sia stata finalmente rimossa.

Quello che personalmente non condivido è che non ci sia una selezione a monte delle ricette pubblicate, selezione fatta con competenza.
Ora, sono perfettamente consapevole che un editore non possa essere competente su tutto. Ma allora scegliete redattori che siano competenti sulla cosmesi fai da te, che la facciano, che realizzino quello che poi vanno a suggerire al pubblico. E di queste persone ce ne sono tante, basta vedere questo forum, il forum di Lola e tanti altri.
E' troppo facile dire "se noti qualcosa che non va sei libera di commentare". Signori e signore, io avrei anche una vita :) Non è mio compito star dietro a tutte le ricette approssimative che leggo online. L'email l'ho scritta perchè mi è capitato di leggere quella ricetta che secondo me è un obbrobrio e che è più pericolosa di altre riguardando una protezione solare, ma non è che posso leggermele tutte e segnalare le cose che non vanno. A quel punto, pagate me che ve le scrivo io, oppure pagate me e ve le edito io :D
Se non avete i mezzi per verificare ciò che viene pubblicato in materia cosmesi fai da te, perché non incaricate un redattore di pubblicare ricette già provate e pubblicate online da altri su siti affidabili? Basta citare la fonte e il gioco è fatto. Altrimenti non sarete molto diversi dalle mille riviste femminili cartacee, piene di ritrovati fai da te improbabili, inefficaci per non dire dannosi. Ritrovati a causa dei quali poi molto spesso mi trovo a rispondere alle persone che no, gli oli essenziali in acqua non si sciolgono. Per dirne una.
Grazie Barbara per il tuo intervento. Io vorrei precisare che quella ricetta in questione era datata 2009 e da lì siamo cresciuti in termini di esperienza, di lettori e di mezzi e la cosa ci ha permesso di prendere collaboratori e redattori molto più competenti e che, per le ricette di cosmetici provano loro stessi i prodotti di cui scrivono. E' il caso di Kia, Marta o kezia che entrambe hanno un loro blog e scrivono di autoproduzione provata in prima persona. Le eventuali altre fonti vengono sempre segnalate e linkate all'interno degli articoli.
E ovviamente Barbara noi potremmo solo che essere onorati se scrivi qualcosina per noi. A presto Simona
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valent1na
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Messaggio da valent1na »

http://www.greenme.it/consumare/cosmesi ... o-di-cocco
Ecco come son cresciuti in termini di esperienza:
7. Dentifricio

Per realizzare un efficace dentifricio naturale, vi basterà mescolare olio di cocco e bicarbonato in parti uguali, fino ad ottenere una pasta cremosa da conservare in un barattolino ben chiuso.
:shock:
E direi che l'olio di cocco non è esattamente utilizzabile come una crema :roll:
Poi mi ritrovo assalita da amiche infuriate che hanno tentato di accostarsi alla cosmesi naturale passando per ricette simili...
Po' Comunque Perché Lì Là Qui Qua Sì Fa
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barbara
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Messaggio da barbara »

:|
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Antaress
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Messaggio da Antaress »

Già, perchè questo articolo in cui si suggerisce L'ACQUA DI ROSE ROBERTS PER LE TRE BIOFASI?!!! :shock:
Antaress
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